Carsulae
Terni

Il centro di Carsulae, per gran parte ancora tutto da scoprire, dovette nascere proprio lungo il percorso della via Flaminia tra Narnia e Vicus Martis, all’indomani della creazione della strada, quindi dopo il 220 a.C.

È molto probabile, infatti, che l’esistenza della strada abbia funzionato da attrattiva per gli abitanti del territorio che vivevano in piccoli villaggi ed insediamenti sparsi (pagi e vici). Non è comunque ancora del tutto chiaro quanto la città si fosse realmente estesa oppure quanto essa potesse rappresentare un centro a carattere politico – amministrativo; solo il proseguire delle indagini archeologiche potranno chiarire.

Della città, scavata quasi integralmente da Umberto Ciotti a partire dagli anni ’50, restano visibili un lungo tratto della via Flaminia, l’area forense, con templi ed edifici pubblici, ancora oggi in fase di scavo, la basilica, una grande domus con pavimenti a mosaico, teatro, anfiteatro, la porta d’accesso nord, nota come Arco di San Damiano e parte della necropoli monumentale nord. Sono note poi anche una serie di cisterne ed almeno un edificio termale.

Della fase urbanistica repubblicana, nel periodo coincidente con l’apertura della strada, restano limitate tracce recuperate nello scavo delle sostruzioni dei templi del foro. Il definitivo assetto urbanistico risale però ad età augustea, epoca in cui possiamo registrare la presenza di un’importante opera di monumentalizzazione, che ne modificò profondamente l’aspetto originario, aggiungendo i principali monumenti che restano visibili ancora oggi.

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